Cosenza è una città vivace, dal cuore ricco di storia millenaria e dallo spirito propenso al cambiamento.
E’ divisa in due parti: il suo centro storico pulsante di tradizioni e l’abitato moderno in continua evoluzione. Il confine tra queste due anime è il punto in cui il fiume Crati si incontra con il fiume Busento, luogo suggestivo dove la leggenda racconta sia stato sepolto il re Alarico (410 D.C.), condottiero dei Visigoti, con il suo tesoro frutto del saccheggio di Roma.
A rappresentare il passaggio tra antico e moderno è proprio la chiesa di San Domenico e l’annesso convento con il suo chiostro che attualmente ospita gli uffici del settore cultura e del turismo del Comune e il BoCs Art Museum che raccoglie opere realizzate da autori internazionali contemporanei nelle residenze artistiche, 27 studio-box in legno che si susseguono sulla sponda del fiume Crati.
La “Cosenza Vecchia” si presenta come un tipico nucleo caratterizzato da vicoli e stradine che si snodano lungo Corso Telesio, la “via dei Mercanti”. Questa è l’arteria principale su cui si affacciano antichi palazzi nobiliari e lungo la quale si aprono piccole piazze luoghi preposti al commercio in passato.
Quasi a metà del percorso si incontra il Duomo, diventato nel 2011 “Patrimonio testimone di una cultura di pace dell’UNESCO” e dedicato alla Madonna del Pilerio, patrona della città e il cui dipinto è custodito all’interno. Alle spalle dell’edificio, salendo, si incontra il Caffè Renzelli, locale storico ritrovo di intellettuali e borghesi del 1800 e il Museo Diocesano che custodisce la Stauroteca o Croce Bizantina di Federico II, manufatto prodotto alla fine del XII secolo dall’opificio normanno di Palermo.
In passato la città è stata la capitale dei Brettii e degli Enotri, antiche popolazioni di guerrieri (356 A.C.) raccontati dai reperti archeologici che sono custoditi nell’omonimo Museo. In seguito fu conosciuta come “Atene della Calabria” per la sua vivacità culturale. Infatti nel 1511 fu fondata dall’umanista Parrasio e riorganizzata dal filosofo Tommaso Campanella l’Accademia Cosentina, situata in piazza XV Marzo. Su questa piazza, dove termina Corso Telesio, si affacciano il Teatro “Rendano“, il teatro di tradizione sede della stagione lirica e di prosa; il Palazzo della Provincia, edificio del 1500, nei cui spazi sottostanti dell’ex Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli è ospitata l’Enoteca Regionale; la Villa Vecchia, parco storico della città con alberi secolari e luogo di ristoro per gli abitanti nei giorni di caldo intenso. Da questa piazza, alzando lo sguardo si vede ergere sul colle Pancrazio il Castello Normanno-Svevo recentemente restaurato, attualmente visitabile e sede di eventi e manifestazioni culturali. Sul colle Triglio, invece, si erge Palazzo Arnone, costruito nel 1500, che dalla seconda metà del 1800 divenne sede del Tribunale e Carcere, ora sede della Galleria Nazionale con opere che rappresentano l’arte calabrese e meridionale dal ‘500 all’età contemporanea.
La “Città nuova” è caratterizzata da diversi quartieri, a partire da quelli di epoca fascista fino ai nostri giorni, soggetti a progetti di riqualificazione urbana con spazi e piazze fruibili dai cittadini e turisti, dando alla città un respiro tutto europeo. L’arteria principale è Corso Mazzini, il salotto di Cosenza, isola pedonale lungo la quale si snoda il MAB-Museo all’aperto Bilotti, interessantissimo percorso museale dal nome del collezionista cosentino che ha donato opere di sculture e opere d’arte contemporanea di artisti di fama mondiale quali Giorgio de Chirico e Salvador Dalì. Il Corso è fiancheggiato da negozi per fare shopping e da bar, ristoranti, locali che offrono una vasta scelta per la movida notturna cosentina e accontentano i diversi gusti dei visitatori.
La visione futuristica della città è rappresentata dal recente ponte progettato dall’architetto spagnolo Calatrava intitolato a San Francesco di Paola e dal vicino Planetario considerato il secondo più grande in Italia, dopo quello di Milano, e dotato di tecnologie all’avanguardia. Sicuramente Cosenza è una destinazione turistica interessante dove poter trascorre un ricco fine settimana per poter godere delle sue bellezze storico-artistiche e delle sue bontà enogastronomiche (tra i piatti tipici della cucina cosentina le patate ‘mpacchiuse – patate fritte in poco olio rigorosamente extra vergine d’oliva che rimangono attaccate, appunto ‘mpacchiuse) ed è base strategica per spostamenti in altri luoghi di grande interesse turistico della Calabria.
Brunella Brusco
Le Vie della Perla ha beneficiato di aiuti di Stato consultabili all’interno del Registro nazionale degli aiuti di Stato www.rna.gov.it
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