San Donato di Ninea è arroccato su uno sperone roccioso nel Parco Nazionale del Pollino.
San Donato di Ninea
Situato alle pendici di Cozzo Pellegrino, il borgo è circondato da boschi di faggio, castagno, quercia, ontano, cerro. Iniziamo la nostra visita proprio da un castagneto costituito da alberi secolari. Ad accompagnarci durante la nostra visita é Antonella, appassionata abitante del borgo e appartenente all’Associazione Borgo di Ninevo con la quale, insieme ad altri ragazzi, lavora alla valorizzazione e promozione di San Donato di Ninea. Ci racconta come la castagna sia importante per l’economia agricola del territorio e come sia un prodotto distintivo della gastronomia locale.
Castagneto secolare
Ci trasferiamo nel centro abitato del borgo, uno dei due centri storici che compongono il paese. Infatti, cosa particolare, esistono due centri storici nello stesso Comune. Uno più antico nella parte alta e l’altro più recente più a valle. Dopo aver passeggiato tra i vicoletti, giungiamo nella piazza dove sorge la Chiesa della Santissima Assunta, risalente al X secolo.
Chiesa di Santa Maria Assunta
Dalla piazza si può godere un ampio e bellissimo panorama che ci regala una natura rigogliosa portando lo sguardo su tutta la Valle dell’Esaro.
Panorama su Valle dell’Esaro
L’intero borgo si presenta come un lungo nastro di case che si inerpica sul costone delle montagne. Anticamente fondato dagli Enotri guidati da Ninevo (popolazione precedente ai Greci), prese il nome attuale solo nel 1864 in seguito all’invito del Governo a scegliere un nome che distinguesse il Comune dagli altri omonimi, San Donato di Ninea appunto.
San Donato di Ninea
In passato il borgo era denominato la conca dei metalli per l’abbondante presenza di minerali nel territorio circostante che ha dato impulso ad una importante attività di estrazione mineraria. Per raggiungere l’altro centro storico è necessario utilizzare l’automobile, ma decidiamo di percorrere un cammino che permette di andare a piedi godendo del paesaggio circostante. Saggia decisione!
Percorso che costeggia l’abitato
Giungiamo in piazza Mercato, nella parte nuova del borgo cuore pulsante ricco di attività commerciali e turistiche. In questa piazza e lungo le strade e i vicoli si svolge ogni anno il Festival d’Autunno durante il quale si espongono i vari prodotti gastronomici del territorio, in particolare quelli in cui viene utilizzata la castagna.
Le castagne caldarroste
Terminiamo la nostra visita trasferendoci poco distante dal borgo alla Grotta di Sant’Angelo o della Madonna dell’Angelo, una grotta naturale scavata dall’acqua nel corso dei secoli. E’ un luogo di culto, tale già ai tempi dei Longobardi (VI-VII sec). All’interno vi sono un affresco raffigurante San Michele e uno raffigurante la Madonna. In realtà ci sono due grotte, una visitabile tramite un porticato di costruzione medievale, in cui si trovano i due affreschi, luogo di eremitaggio dei monaci basiliani. La seconda grotta, invece, mantiene tracce di insediamenti di epoca preistorica.
Verso le Grotte di Sant’Angelo
Antonella spiega che la Madonna raffigurata in trono con il bambino nell’affresco è particolare perché ricorda altre due figure che sono presenti in due paesi adiacenti a San Donato di Ninea. Infatti parla delle tre sorelle, la Madonna del Monte di Acquaformosa (CS), la Madonna dell’Angelo e la Madonna del Pettoruto di San Sosti (CS).
Interno della Grotta di Sant’Angelo
E’ la Calabria che affascina!
Brunella Brusco
Le Vie della Perla ha beneficiato di aiuti di Stato consultabili all’interno del Registro nazionale degli aiuti di Stato www.rna.gov.it
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