Tiriolo si trova sull’istmo di Catanzaro, la parte più stretta di tutta la Calabria e addirittura dell’intera penisola italiana.
Da questa sua felice posizione si può ammirare a ovest il mar Tirreno e nelle giornate limpide spingere lo sguardo fino a Stromboli e le Isole Eolie e a est il Mar Ionio. Ecco perché Tiriolo è denominato il borgo dei due mari. Visitare questo borgo è come fare un viaggio tra storia, natura, tradizioni e archeologia.
Si dice, seguendo la teoria dello studioso tedesco Armin Wolf, che qui si sia fermato Ulisse e che questo territorio sia la terra dei Feaci, di Alcinoo e Nausicaa, cantata da Omero nell’Odissea. In onore a ciò, negli anni ’80 lo scultore calabrese Maurizio Carnevali ha realizzato il Monumento ad Ulisse situato nei pressi di piazza Italia.
Questa piazza segna il confine tra la parte moderna del borgo e la sua parte più antica. Qui si trova Palazzo Alemanni, famoso per aver dato rifugio a Garibaldi durante una delle sue soste in Calabria.
Iniziamo la nostra visita dirigendoci al Museo Archeologico Regionale “Gianmartino” accompagnati da Felice, membro della cooperativa Scheria, una delle più grandi cooperative di comunità del Sud Italia. Il Museo ospita alcuni dei più importanti reperti ritrovati nei decenni durante gli scavi a Tiriolo, in particolare una tavoletta di bronzo recante il testo del “Senatus consultus de Bacchanalibus” del 186 a.C. e la tomba monumentale brettia. Nello stesso edificio si trova una sezione dedicata al Costume Tradizionale Calabrese, tra cui spicca l’abito tradizionale di Tiriolo, ricco di ricami e disegni. L’abito tradizionale era legato allo stato sociale della donna e si differenziava per forme e colori a seconda delle occasioni di vita quotidiana, feste, lutti o in base all’età della donna.
Torniamo verso piazza Italia per inoltrarci nei vicoli del borgo antico. Spesso capita che durante le nostre “incursioni” si presenta un ospite, un gatto o un cane, che fa gli onori di casa e ci accompagna durante la nostra passeggiata. Proseguiamo incontrando diversi palazzi nobiliari, tra cui Palazzo De Filippis, casa natia di Vincenzo De Filippis matematico, filosofo del XVIII secolo, Palazzo Schettini con i sui caratteristici balconi bombati in ferro battuto. Saliamo tra le stradine fino a giungere sulla collina dove si trovano i ruderi del Castello Sant’Angelo risalente all’XI secolo da cui si gode un bellissimo panorama.
Concludiamo la nostra visita con un incontro veramente interessante con le tradizioni di Tiriolo, visitando la bottega laboratorio di Tommaso Leone, un piccolo luogo ma ricchissimo di storia da tramandare con i suoi oggetti di arte sacra e artigianato vario, ma soprattutto con i suoi strumenti di musica popolare.
Tiriolo, una vera sorpresa!
Le Vie della Perla ha beneficiato di aiuti di Stato consultabili all’interno del Registro nazionale degli aiuti di Stato www.rna.gov.it
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